Per i meno esperti, scattare una fotografia correttamente significa mettere a fuoco (tramite la messa a fuoco automatica dell'obiettivo) e scattare. In realtà, il discorso è molto più vasto.
Innanzitutto, quando si parla di messa a fuoco, bisogna parlare della profondità di campo: è infatti la distanza messa a fuoco davanti e dietro il soggetto che appare nitida. Il campo nitido, è l'intervallo di distanze davanti e dietro al soggetto che non appare sfocato.
I fattori che incidono sulla profondità di campo sono:
- la lunghezza focale
- la distanza dal soggetto
- l'apertura del diaframma
LA LUNGHEZZA FOCALE
La lunghezza focale è la distanza (misurata in mm) fra il centro ottico dell'obiettivo e il piano focale che, nel caso della fotografia digitale, è rappresentato dal sensore. Senza dilungarsi troppo, nel caso di fotocamere digitali a pieno formato full frame (ovvero con sensore pari al 35mm delle reflex su pellicola) un obiettivo considerato "normale" è il 50mm, perché si avvicina molto alla visione reale dell'occhio umano. Gli obiettivi più corti di 50mm saranno quindi chiamati grandangolari, quelli più lunghi teleobiettivi.
Dalla lunghezza focale e dalla dimensione del sensore della fotocamera, dipende l'angolo di campo: com'è ovvio, a parità di sensore, maggiore è la lunghezza focale, minore sarà il campo inquadrato. Da questo principio, si capisce perché, nel caso di fotocamere con sensore ridotto (come nel caso delle apc-s di Canon), usando lo stesso 50mm di cui ho parlato poco sopra, si avrà un angolo di campo ridotto, pari a quella di un obiettivo da 80mm per Canon o 75mm per Nikon: questo dato viene espresso da un fattore di moltiplicazione (1,6 per Canon - 1,5 per Nikon), derivato dal rapporto della diagonale dei sensori a pieno formato (full frame) e quella del sensore ridotto.
LA DISTANZA DAL SOGGETTO
E' la distanza fra l'obiettivo e il soggetto che vogliamo fotografare.
L'APERTURA DEL DIAFRAMMA
Il diaframma è un apertura poligonale posta all'interno dell'obiettivo. Variando la sua apertura, è possibile scegliere la quantità di luce che andrà a colpire il sensore della macchina fotografica nel tempo di otturazione prestabilito.
Gli intervalli di apertura del diaframma, vengono chiamati in gergo stop, e comprendono i seguenti valori:
f/1 - f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32 - f/45 - f/64
Ovviamente non tutti gli obiettivi comprendono l'intera scala dei valori, e come già detto sull'articolo "Quale obiettivo acquistare?" un obiettivo più luminoso, quindi con apertura di diaframma maggiore (valore di f/stop più basso) sarà più costoso di uno con possibilità di apertura più ridotta (quindi con valore di f/stop minimo più elevato).
Per quello che riguarda la profondità di campo, essa è fortemente influenzata dall'apertura del diaframma: un diaframma molto aperto, ci darà una profondità di campo ridottissima, donandoci il soggetto in primo piano e lo sfondo piacevolmente sfocato (in gergo bokeh; con valori molto bassi, sarà impossibile capire cosa è posto allo sfondo del soggetto). Viceversa, con il diaframma tutto chiuso (valori d f/stop elevati) si avrà la massima profondità di campo, quindi soggetto e sfondo ben definiti.
La scelta della profondità di campo, dipende principalmente dalla scelta artistica del fotografo. Sui ritratti, ad esempio, è sempre preferibile avere uno sfondo sfocato, in modo tale da mantenere il soggetto in primo piano. Questa è una foto che ho scattato con il Canon 50mm 1/200s f2,2
Nel caso di foto di paesaggi, è invece preferibile avere una ampia profondità di campo. Una foto scattata sul Parco Naturale dei Nebrodi, in Sicilia con Canon a 18mm 1/200s f16:
RITRATTO: LUNGHEZZA FOCALE ELEVATA E DIAFRAMMA APERTO
Gli obiettivi ideali per il ritratto sono sicuramente i teleobiettivi, o comunque quelli che vanno da almeno 50mm in su. Una lunghezza focale elevata, unita ad un ampia apertura del diaframma (un teleobiettivo su tutti è il 70 - 200 f2,8 Canon), garantirà sicuramente un piacevolissimo effetto sfocato così da riuscire ad esaltare il soggetto.
Un esempio di un ritratto scattato ad Ostuni, con un tele 80 - 200 Yashica (con adattatore per Canon) a 150mm f3,5:
Un ultimo consiglio da tenere sempre a mente. Nel caso volessimo ottenere un ampia profondità di campo chiudendo molto il diaframma, bisogna sempre tenere in considerazione il mosso, in quanto potrebbe essere necessario utilizzare tempi di esposizione lunghi.